Cos’è il Metodo Feldenkrais e da dove iniziare per i primi benefici

Se stai cercando un modo di muoverti e mantenerti attivo senza fare fatica, non ami le palestre affollate e non hai ancora sentito parlare del Metodo Feldenkrais questo articolo fa per te. Il metodo si basa su un approccio somatico di apprendimento attraverso il movimento con effetti positivi non solo sul corpo ma su tutta la persona, a livello di postura, ma anche emotivo e psicologico.

E’ una ginnastica posturale?

Non si può definire ginnastica, piuttosto lezioni di movimento consapevole, anche se il primo effetto che si nota è proprio sulla postura. Attraverso movimenti lenti, piacevoli e senza sforzo si porta attenzione non al numero di volte per cui viene ripetuto un movimento, ma al modo in cui viene eseguito

Si parte dall’ascoltare lo scheletro, la parte più facile da immaginare e da percepire per ognuno di noi (quasi tutte le ossa e articolazioni si possono toccare con le dita) per sentire come le sue diverse parti entrano in relazione tra loro all’inizio della lezione. In questo modo è un po’ come imparare l’alfabeto di cui disponiamo in quel dato momento. 

Quando è stato individuato l’alfabeto possono essere composte le parole, piccoli movimenti per testare come le varie parti dello scheletro si muovono le une rispetto alle altre.

Infine si esplora una frase, un movimento più complesso, risultante dalla combinazione delle parole. Questo movimento più complesso è spesso legato a una funzione, ovvero un’attività pratica della vita quotidiana (alzarsi, rotolare, raggiungere, girarsi, camminare…), in modo che sia poi facile portare con sè quanto appreso a lezione e la vita stessa diventi luogo di ascolto di sè per modificare quelle abitudini che danno dolore o fastidio.

A chi è adatto?

Le lezioni si applicano a tutti, proprio perchè riguardano il miglioramento delle funzioni della vita di tutti i giorni: dal bambino che ancora non gattona o che mostra difficoltà dello sviluppo motorio, alla persona adulta con problemi di cervicale e lombalgia. Dalla donna in gravidanza a quella in età matura, passando attraverso sportivi e musicisti. Tutti abbiamo qualcosa che potrebbe essere chiarito o migliorato.

Muoversi per abitudine

Le abitudini sono fantastici automatismi di movimento che ci risparmiano di dover pensare a come si fanno le cose di ogni giorno: camminare, parcheggiare, sedersi, fare il caffè, prendere qualcosa dallo scaffale in cucina…Non sarebbe possibile pensare a tutto il processo ogni volta. Eppure c’è stato un tempo in cui l’abbiamo fatto, in cui ripetizione dopo ripetizione abbiamo imparato la nostra migliore e soddisfacente versione di fare ogni gesto della vita quotidiana. Da piccoli, abbiamo iniziato molto presto e crescendo non abbiamo più cambiato. Siamo passati da un apprendimento organico, legato all’esperienza corporea, a uno accademico, legato allo studio e al risultato. Ci abbiamo passato così tanto tempo nello studio che ora valutiamo tutto in termini di giusto o sbagliato, corretto o non corretto. 

Nel movimento invece ciò che conta è la funzionalità, ci muoviamo per realizzare un’intenzione: cammino per andare a prendere mio figlio a scuola, mi siedo per lavorare al pc, prendo il barattolo in alto per farmi il caffè e così via. 

Le abitudini sono quindi ottime ma, a volte, diventano controproducenti: sono nate in un determinato momento della nostra vita, sono state condizionate da posizioni di lavoro, hobby, sport, incidenti, patologie, pensieri, convinzioni, imposizioni sociali e sono state strutturate dal cervello per tutelare l’integrità della persona. Ma qualche volta queste abitudini possono essere controproducenti nel lungo periodo, quando le condizioni di vita sono cambiate. Il nostro maggior pregio come esseri umani è proprio la flessibilità e l’adattabilità. Vale la pena usarla!

Facciamo un esempio: un ragazzo che cresce molto in altezza in adolescenza si sente fuori luogo tra i compagni più bassi di statura in un momento in cui essere accettati dal gruppo è molto importante. Per rimpicciolirsi adotta una postura incurvata. Si sente più sicuro, meno esposto. Nel tempo inizia a identificare la sua immagine con questa posizione curva e la mantiene come se fosse l’unica possibile, anche da adulto. Non si vede curvo, si vede semplicemente se stesso, a proprio agio.

Le spalle curve però condizionano le possibilità di respirare, di tenere la testa in una posizione comoda, tutta la cassa toracica viene tenuta più ferma di ciò che potrebbe e nel tempo il movimento di tutto lo scheletro ne risente: con gli anni compaiono dolori alla schiena e al collo. Non essendo consapevole del fatto che questi derivano da una postura errata (assunta in maniera non cosciente) pensa che sia normale con l’età avere qualche acciacco e si identifica visivamente con l’immagine che vede nello specchio. 

L’usura del corpo è qualcosa che fa parte della vita, ma questa si accentua quanto più togliamo reali possibilità di movimento a tutte le parti dello scheletro. 

Come funziona il Feldenkrais

Portando attenzione e consapevolezza alla qualità del movimento il sistema nervoso nota le differenze nelle possibilità reali e nel come può fare qualcosa tra prima della lezione e il dopo: il sistema nervoso è intelligente e sceglie sempre la soluzione più comoda, facile e piacevole, quando scopre che ha un’alternativa.

Durante una lezione è possibile completare l’immagine che vediamo di noi nello specchio con quella che si può sentire attraverso il contatto con il pavimento, i movimenti lenti o il tocco dell’insegnante: lentamente, senza sforzo, restando all’interno di un range di movimento piacevole e non doloroso la persona inizia a comprendere come è organizzata, per poi esplorare nuove possibilità.

In breve si ritrova durante la vita di ogni giorno a notare dei dettagli: come tiene i piedi, con quale lato tiene la borsa, come è più facile parcheggiare da una parte e meno dall’altra. In autonomia aggiunge dettagli imparando ad ascoltarsi, pronto per arrivare alla lezione successiva con un piccolo bagaglio di nuove scoperte, che qui verranno ancora riorganizzate. 

Il cervello adora imparare, fare nuove scoperte e scoprire che le può fare al suo ritmo e seguendo la propria curiosità e ciò che lo mette davvero in condizione di costruire il cambiamento e portare la persona incontro al benessere. 

Ti ho incuriosito? vieni a provare una lezione! trovi qui gli orari! oppure scrivimi e troveremo insieme l’orario che è più comodo per te. 

Cos’è il Metodo Feldenkrais e da dove iniziare per i primi benefici
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